Quando si decide di acquistare casa o di ristrutturarla, il rifacimento impianto elettrico è una priorità assoluta.
Il concetto di sicurezza in casa è fondamentale e passa indubbiamente attraverso un impianto elettrico a norma. Fino agli Anni ’50, non esistevano leggi che regolavano installazioni e controlli sugli impianti elettrici, i quali erano formati da trecce di soli due filamenti. La linea di messa a terra era rara. Quindi i livelli di sicurezza erano molto bassi. Per questo motivo le istituzioni sono intervenute introducendo precise normative emanate dal CEI (Comitato Elettronico Italiano), Ente incaricato dallo Stato per proporre, elaborare, pubblicare e divulgare norme tecniche in materia di prodotti, processi, sistemi ed impianti elettrici.
Un impianto elettrico ben progettato è fondamentale in ogni edificio sia per uso civile che commerciale.
Nello specifico, la legge italiana n.186/1968 stabilisce che “Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d’arte” e che gli stessi “realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) si considerano costruiti a regola d’arte”.
Dal 2012 è entrata in vigore la nuova versione della normativa CEI 64-8 in materia di realizzazione impianti elettrici, la quale fornisce le indicazioni sulle prestazioni, la sicurezza e le progettazioni dell’impianto elettrico in ambito residenziale.
Che cos’è un impianto elettrico?
Un impianto elettrico è un sistema complesso formato da elementi fondamentali, i quali sono parte integrante e visibile dell’ambiente domestico. Vediamo quali sono.
- Il contatore elettrico è una scatola bianca avente lo scopo di registrare i consumi effettuati in modo da poter definire l’importo di spesa da addebitare. Possiede un display che fornisce varie informazioni che possono essere lette in tempo reale dall’utente. (n° di contratto, consumo registrato, potenza erogata, funzionamento dell’impianto). Il contatore lavora in maniera bi-direzionale, aiutando l’utente a sviluppare maggiore consapevolezza sui propri consumi e ad effettuare scelte più consapevoli tra le tariffe offerte. Inoltre facilita il gestore nell’effettuare controlli e modifiche in remoto permettendo operazioni quali, nuovi allacci, cessazioni, subentri, senza intervento dell’operatore e senza disturbare l’utente.
- Il salvavita o interruttore magnetotermico differenziale è un dispositivo di sicurezza in grado di interrompere il flusso elettrico in un circuito in caso di contatti accidentali con parti di guasto o in tensione. Svolge tre funzioni: magnetica, proteggendoci in caso di auto circuito; differenziale, proteggendoci dai contatti accidentali o dalle dispersioni di corrente; termica, proteggendoci da un sovraccarico, ovvero un assorbimento di corrente superiore a quella del normale funzionamento dell’impianto.Attraverso una serie di condutture inserite nel massetto sotto il pavimento o incassate nelle pareti, l’elettricità raggiunge ogni punto della casa in modo discreto ed invisibile realizzando l’impianto elettrico. I tubi contenenti i conduttori devono essere di tipo semi-rigido corrugati e sono colorati in base a quanto stabilito dalla normativa CEI 64-100/2 che ne fissa i colori in funzione del loro utilizzo. All’interno dei tubi corrugati, passano i cavi elettrici, i quali consentono all’elettricità di raggiungere ogni punto desiderato della casa, individuato in fase progettuale.
- Ogni punto in cui i conduttori fuoriescono dai loro percorsi all’interno delle murature, prende il nome di punto luce. Per punto luce si intende una presa elettrica, un interruttore, una scatola di derivazione.
Quali sono i requisiti fondamentali che un impianto elettrico deve avere per essere a norma?
– Il lavoro dell’installazione dell’impianto elettrico deve essere effettuato da elettricisti professionisti in possesso dei requisiti previsti dalla legge ed iscritti all’albo di competenza (Albo regionale installatori impianti elettrici oppure riconosciuti da UNAE o ANIE).
– L’impianto elettrico a norma deve essere fornito di dispositivi salvavita e protezione diretta dei suoi componenti. Devono esserci vere e proprie barriere che impediscono un contatto fisico con le componenti elettriche. Tali protezioni devono essere adeguate all’ambiente in cui sono installate (valutare se l’ambiente è umido, polveroso, molto frequentato ecc).
– I cavi conduttori dell’impianto elettrico devono essere sistemati in modo sicuro nelle apposite canaline o sotto traccia.
– Prese ed interruttori dell’impianto elettrico devono essere fissati al muro e coperti con le apposite placche. Le prese volanti diminuiscono sensibilmente il tasso di sicurezza dell’impianto.
– Fare manutenzione dell’impianto elettrico continuamente, sostituire per tempo le componenti non più funzionanti, al fine di mantenere l’efficienza e la sicurezza dell’impianto elettrico sempre alta.
Impianto idraulico: quali sono i segnali che ti indicano che devi rifarlo?
Individuare i segnali che rivelano la necessità di rifare l’impianto idraulico non è semplice, soprattutto se non sei un esperto del mestiere e se l’impianto non presenta problemi specifici.
Il motivo principale per cui spesso è necessario rifare un impianto idraulico è l’età dello stesso, la quale porta al naturale deteriorarsi di tubature e raccordi.
Dopo molti anni di funzionamento potresti riscontrare delle frequenti rotture, con conseguenti perdite di acqua che allagano non solo il tuo appartamento ma anche quello dei vicini.
Spesso la soluzione alle perdite di acqua è la semplice riparazione del singolo problema. Ma non sempre è la soluzione giusta. Effettuare una riparazione in impianti molto vecchi e soprattutto in un singolo punto significa rischiare che lo stesso problema si ripresenti in un altro punto dell’impianto.
Ovviamente se il problema si presenta una sola volta, la soluzione migliore è quella di provvedere alla riparazione. Ma se le perdite sono frequenti la giusta soluzione è il rifacimento intero impianto idraulico.
Al fine di evitare di avere un miscuglio di tubi sia vecchi e dismessi che nuovi e funzionanti, è consigliabile far rimuovere totalmente il vecchio impianto idraulico.
Questa operazione riguarda sia la parte di adduzione che quella di scarico e consiste nella rimozione dei rivestimenti esistenti sia nei bagni che nella cucina, nell’apertura delle tracce nei muri per togliere tubazioni ed ogni altro elemento che compone l’impianto, nella rimozione delle pavimentazione nei bagni ed anche in cucina (se necessario), per togliere tutte le tubazioni presenti.
Il rifacimento del nuovo impianto idraulico
Dopo aver progettato come deve essere realizzato il nuovo impianto idraulico la ditta specializzata può procedere con l’installazione delle nuove tubature e del sistema sia di distribuzione dell’impianto di adduzione dell’acqua sia del sistema di smaltimento delle acqua meteoriche, con la predisposizione degli allacci per tutti gli apparecchi, con la posa dei rivestimenti a parete e pavimento. Infine si può procedere con l’installazione dei sanitari e completare il lavoro con una bella pittura dei nuovi ambienti.
Le componenti principali dell’impianto idraulico
Un impianto idrico completo è composto dai seguenti elementi:
- Depuratore: dispositivo che permette il trattamento dell’acqua rendendola idonea all’uso domestico. Solitamente viene installato in zone in cui l’acqua non è potabile o è particolarmente “dura”.
- Rete di adduzione edistribuzione: permette di condurre l’acqua dall’acquedotto ai vari punti all’interno dell’abitazione. E’ composta dalle tubature e da una serie di accessori e componenti.
- Caldaiao scaldabagno: dispositivo necessario per produrre acqua calda ad uso sanitario.
- Rubinetteria ed accessori, indispensabili per l’erogazione e l’accumulo dell’acqua erogata. Sono collegati agli scarichi per allontanare l’acqua una volta usata.
- Rete di scarico: rende possibile l’allontanamento delle acque utilizzate.
- L’autoclave: viene installato solo dove si presenta la necessità di sopraelevare la pressione idrica.